Pesca: quando con il tuo comportamento puoi fare la differenza

Sono molti gli uccelli acquatici giunti a noi a causa dello sfortunato incontro con ami da pesca/galleggianti/lenze/reti. Questi possono provocare svariati danni:

– L’ingestione delle lenze o pezzi di rete può causare un blocco intestinale e/o riempire lo stomaco dell’animale impedendogli di provare fame, con la conseguenza che il soggetto non mangi e muoia di stenti.
– L’ingestione di ami da pesca può provocare occlusione e/o lacerazione degli organi dell’apparato digerente.
– Le sostanze chimiche rilasciate possono avvelenare l’animale.- La fauna selvatica impigliata è impossibilitata al volo, alla camminata o al nuoto, rendendo impossibile il reperimento del cibo o la fuga da eventuali predatori.- Il tentativo di liberarsi dai fili delle lenze o dalle reti può causare lo stringimento delle stesse fino alla lacerazione profonda della pelle (talvolta fino all’osso) e può impedire la circolazione sanguigna.
– Ferite e lacerazioni possono provocare gravi infezioni.Inoltre è possibile che gli uccelli utilizzino i fili di lenze o reti per la costruzione dei nidi, diventando talvolta delle trappole mortali non solo per la prole ma anche per gli stessi genitori che ne rimangono impigliati.

Nelle foto sottostanti vi riportiamo queste splendide specie celebrate spesso per la loro armonia ed eleganza, la cui sventura è iniziata con l’ingestione di materiali da pesca. I due cigni giovani prontamente operati hanno portato a termine con successo la convalescenza. Ringraziamo Nautica Modena s.r.l. per aver trovato uno di questi cigni, averlo prontamente soccorso portandolo presso la Clinica Veterinaria Verona Lago e successivamente, dopo le cure da parte dei nostri volontari, averci aiutato per il suo rilascio.

Purtroppo il lieto fine non si è verificato per il cigno adulto che ha riportato troppi danni.


Infine, questo bellissimo esemplare di germano reale ha subito un’ amputazione della zampa, ormai necrotica, a causa di una lenza che non gli ha lasciato scampo.

Con lo smaltimento personale dei materiali da pesca è possibile evitare tutto ciò: agite in maniera responsabile!

Michela Padovani

L’IMPATTO DEI GATTI DOMESTICI SULLA FAUNA SELVATICA

Alcuni dei piccoli giunti al centro a seguito di predazioni di gatti e che purtroppo non ce l’hanno fatta

Purtroppo, per quanto “carini e coccolosi” possano essere, i nostri amici gatti sono nella realtà una vera e propria sciagura per la fauna locale.
Essi contribuiscono infatti al declino delle specie aviarie e di piccoli mammiferi nel mondo[1], posizionandosi tra le maggiori cause di estinzione delle varie specie di uccelli, subito dopo la distruzione dell’habitat e l’attività antropica [2]. Molti studi hanno evidenziato come i gatti siano una minaccia per la fauna selvatica:


1-Attraverso la predazione di adulti, giovani e nidiacei;
2-Attraverso la competizione per le risorse alimentari con predatori autoctoni.
Mentre le popolazioni di predatori selvatici sono tenute sotto controllo dalla disponibilità alimentare, dalla capacità di predazione, dalla competizione e dalle malattie, al contrario le popolazioni di gatti liberi sono sostenute da alimenti supplementari forniti dall’uomo, sono spesso protette con vaccinazioni contro diverse malattie e non risentono dei loro predatori naturali, ormai assenti. Di conseguenza si presentano spesso in numero esponenzialmente maggiore rispetto ai predatori competitori nativi[3], il che, in  combinazione con la loro indole predatoria altamente opportunistica, li rende una vera e propria piaga.
Infine, i gatti colpiscono le popolazioni aviarie non solo uccidendo le singole prede, ma anche modificandone i comportamenti, come il foraggiamento, la riproduzione e l’utilizzo dell’habitat[4]. È stato addirittura stimato che la densità dei gatti di per sé, che può essere estremamente elevata nelle aree urbane, può influire negativamente sulla produttività aviaria, dove un numero esiguo di casi di predazione rispecchia semplicemente il basso numero di prede rimaste[4].


Troppo spesso arrivano al centro di recupero animali feriti da gatti ai quali non resta purtroppo nulla da fare, se non, praticare l’eutanasia. Aiutate queste bellezze della natura ad evitare di morire inutilmente:
– Sterilizzando il vostro gatto o la vostra gatta aiuterete a diminuire la popolazione di questa specie
– Fornendo al vostro gatto giochi in casa, soddisferete il suo naturale istinto predatorio
– Dotate il vostro gatto di un allarme sonoro (un collare con campanellino) quando lo lasciate libero di uscire, in questo modo la preda percepirà prima la sua presenza e sarà in grado di fuggire
– ricordate che il periodo da marzo a settembre è il più critico per i volatili, poiché  in giro vi sono i nidiacei e i piccoli degli uccelli, pertanto cercate di tenere i vostri gatti in casa, è una vostra responsabilità.

Michela Padovani

[1] Loss, Scott R., Tom Will, and Peter P. Marra. “The impact of free-ranging domestic cats on wildlife of the United States.” Nature communications 4.1 (2013): 1-8.
[2] Erickson, Wallace P., Gregory D. Johnson, and P. David Jr. “A summary and comparison of bird mortality from anthropogenic causes with an emphasis on collisions.” In: Ralph, C. John; Rich, Terrell D., editors 2005. Bird Conservation Implementation and Integration in the Americas: Proceedings of the Third International Partners in Flight Conference. 2002 March 20-24; Asilomar, California, Volume 2 Gen. Tech. Rep. PSW-GTR-191. Albany, CA: US Dept. of Agriculture, Forest Service, Pacific Southwest Research Station: p. 1029-1042. Vol. 191. 2005.
[3] Nogales, Manuel, et al. “A review of feral cat eradication on islands.” Conservation Biology 18.2 (2004): 310-319.
[4] Beckerman, A. P., M. Boots, and K. J. Gaston. “Urban bird declines and the fear of cats.” Animal Conservation 10.3 (2007): 320-325.

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